Benessere lavorativo: cos’è e come promuoverlo in azienda

Perché pensare al benessere di dipendenti e personale fa bene alle aziende.

Cos’è il benessere organizzativo aziendale?

Quando si parla di “benessere aziendale”, “organizzativo” o “lavorativo”, si deve necessariamente fare riferimento a tutti gli approcci e a quelle buone pratiche che servono per vivere bene in un’organizzazione.

La creazione (e il mantenimento) del benessere, infatti, non è un processo né lineare né astratto: è un processo condiviso, che, per attivarsi, richiede il coinvolgimento di più persone, a più livelli.

Non va dimenticato che ogni dipendente è – innanzitutto – una persona, e il suo “essere al lavoro” è un’unione (inevitabile) di competenze professionali e trasversali, temperamento, carattere e personalità. Una simbiosi che influenza il ruolo di ognuno e le sue relazioni in azienda.

Per questo, il mantenimento del benessere lavorativo e di un buon clima è l’asset fondamentale per garantire il futuro e la prosperità di ogni azienda.

Linee ministeriali e riferimenti normativi del benessere aziendale

Le linee ministeriali e i riferimenti normativi sul benessere aziendale sono essenziali per promuovere contesti di lavoro sani e sicuri. Tali direttive, infatti, spingono le aziende a implementare politiche e iniziative che tutelino il benessere organizzativo e delle proprie persone.

Vediamo di seguito le principali normative e linee ministeriali attualmente vigenti in Italia.

Principali Linee Ministeriali e Normative:

  • D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro):

    • Impone alle aziende a valutare tutti i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, incluso lo stress lavoro-correlato.

    • Richiede l’adozione di misure preventive e protettive e formazione adeguata dei lavoratori e delle lavoratrici.

  • Accordo Stato-Regioni del 2011:

    • Stabilisce le linee guida per la valutazione e la gestione dello stress lavoro-correlato, incoraggiando un approccio partecipativo che coinvolga i lavoratori e le lavoratrici, con l’obiettivo di potenziare il loro benessere sul posto di lavoro.

  • Linee Guida del Ministero della Salute sul Benessere Organizzativo:

    • Promuove la realizzazione di piani di welfare aziendale che includano supporto psicologico, promozione della salute fisica e mentale e politiche per il work-life balance.

  • Decreto Legislativo 106/2009:

    • Integra e modifica il D.Lgs. 81/08, fornendo ulteriori specifiche sulle misure di prevenzione e protezione da attuare nei luoghi di lavoro.

Perché il benessere sul posto di lavoro è importante?

Il clima organizzativo e il benessere personale sono strettamente legati: influenzano direttamente le performance di lavoratori e lavoratrici e, di conseguenza, il successo aziendale. Implementare il benessere sul posto di lavoro dovrebbe quindi essere un obiettivo per ogni azienda, poiché la salute e l’equilibrio offrono una serie di vantaggi significativi sia a livello aziendale, sia a livello personale, come adesso vedremo insieme.

I vantaggi per le aziende:

  • Maggiore produttività: persone motivate e soddisfatte del proprio lavoro avranno più alti livelli di engagement, maggiore efficienza e impegno.

  • Migliore qualità del lavoro svolto: persone serene e meno stressate possono concentrarsi meglio e commettere meno errori nello svolgimento del proprio ruolo.

  • Meno turnover: un ambiente lavorativo positivo aumenta la soddisfazione e il commitment dei lavoratori e delle lavoratrici, riducendo i costi legati alla ricerca e alla formazione di nuove risorse.

  • Valorizzazione del brand: Un elevato benessere organizzativo contribuisce a potenziare l’employer branding, valorizzando l'immagine aziendale e rendendola più competitiva sul mercato.

I vantaggi per i lavoratori

  • Maggiore motivazione e performance: le persone che si sentono apprezzate e supportate tendono a essere più motivate e produttive, contribuendo a un ambiente di lavoro più efficiente e positivo.

  • Riduzione dello stress e del burnout: Le iniziative di benessere aziendale, come programmi sul benessere psicologico, aiutano a ridurre lo stress e il rischio di burnout.

  • Miglioramento della salute fisica e mentale: l'accesso a risorse per il benessere, come consulenze psicologiche, programmi di nutrizione e palestre aziendali, contribuisce a migliorare la salute generale di lavoratori e lavoratrici.

  • Maggiore soddisfazione e engagement: le persone che percepiscono l'impegno dell'azienda verso il loro benessere sono più soddisfatte del loro lavoro e tendono a rimanere ingaggiate, riducendo il turnover.

  • Creazione di un ambiente di lavoro positivo: un focus sul benessere promuove un ambiente di lavoro collaborativo e armonioso, migliorando le relazioni interpersonali tra lavoratori e lavoratrici.

Per ottenere un elevato benessere organizzativo, è quindi fondamentale e consigliato comprendere le necessità di ogni persona e personalizzare le iniziative volte a rendere l’azienda un luogo positivo in cui lavorare.

Come misurare il benessere lavorativo?

La grandezza di un’azienda si misura sui livelli di benessere.

Un’azienda che è in grado di promuovere e mantenere un elevato livello di benessere psicofisico e sociale per tutte le sue persone è sicuramente gestita da un management che ha saputo avviare un cambiamento radicale nel fare impresa.

Un management che ha messo al centro di ogni azione la persona e ha creduto nello sviluppo e nel cambiamento.

Esistono alcuni indicatori del benessere organizzativo:

  • l’azienda manifesta un sincero interesse verso i propri collaboratori e le proprie collaboratrici, vedendoli come persone e non solo come dipendenti;
  • l’azienda offre opportunità di formazione e addestramento;
  • l’apprezzamento e il riconoscimento concreti per il lavoro e l’impegno delle persone non tarda a essere manifestato;
  • ogni persona dispone di risorse e attrezzature per poter svolgere bene il proprio lavoro;
  • gli errori commessi in buona fede sono accettati e valutati come parte integrante dell’attività lavorativa;
  • tutte le persone sono tutelate da livelli adeguati di sicurezza e igiene, per la salute fisica e mentale;
  • le persone sono coinvolte nelle decisioni relative al lavoro e all’ambiente di lavoro;
  • l’azienda incoraggia le proprie risorse nella ricerca di un sano equilibrio tra lavoro e vita privata e, insieme, si collabora per creare un ambiente di stima reciproca;
  • l’azienda è capace di offrire alle proprie persone qualcosa di unico e speciale.

Iniziative per aumentare il benessere psicologico in azienda

Come abbiamo visto, il benessere fisico e psicologico in azienda è fondamentale per creare un ambiente di lavoro positivo e produttivo. Ma quali strategie si possono mettere in atto per incrementare effettivamente iniziative legate al benessere nella propria realtà organizzativa? Esaminiamo ora tre azioni chiave per ottenere questo risultato:

Investire in programmi di wellbeing

Investire in programmi di wellbeing aziendale è un fattore chiave per aumentare il benessere organizzativo, in quanto offrire un sostegno completo alle proprie persone dimostra l'impegno dell'azienda nel promuovere il benessere sul posto di lavoro e la volontà di garantire un contesto lavorativo attento alle esigenze di tutti e tutte. Servizi di supporto psicologico e politiche di conciliazione sono solo alcuni esempi in tal senso.

Promuovere la formazione

Promuovere la formazione continua e percorsi di psicoeducazione è una delle principali iniziative di benessere aziendale e comporta numerosi vantaggi, come è possibile scoprire nell’articolo del nostro blog dedicato alla formazione aziendale. Offrire opportunità di apprendimento e sviluppo professionale a lavoratori e lavoratrici migliora infatti le loro competenze e rafforza la loro fiducia e sicurezza, contribuendo a potenziare il loro benessere.

Valorizzare le individualità

Valorizzare le individualità è essenziale per migliorare il benessere organizzativo. Riconoscere e apprezzare l’unicità di ogni persona, nonché i suoi talenti, unici di ciascuna persona rafforza infatti il loro senso di appartenenza all’azienda, nonché la loro autostima dei singoli, contribuendo a creare un ambiente di lavoro inclusivo e motivante. Per fare ciò, servono azioni di DE&I (Diversity, Equity & Inclusion) che lavorino su più livelli, promuovendo riconoscimento, rispetto e valorizzazione delle diversità.

L’investimento in programmi di benessere organizzativo conviene a ogni azienda.

Sono diverse le prove scientifiche che evidenziano la stretta relazione tra clima organizzativo e benessere personale, e quanto l’equilibrio tra questi due livelli si rifletta sulle performance delle risorse e, quindi, sul successo di tutta l’azienda.

  • Maggiore produttività
  • Migliore qualità del lavoro svolto
  • Meno turnover
  • Meno assenteismo
  • Recruiting favorito
  • Valorizzazione del brand e dell’immagine

Sono tutti i benefici di un buon clima e di un elevato benessere, che si traducono direttamente sui profitti aziendali.

L’equilibrio tra lavoro e vita privata.

Un ambiente di lavoro favorevole non equivale solo a premi, incentivi o benefit, ma anche a programmi personalizzati che favoriscano la conciliazione tra vita lavorativa e vita sociale. È il cosiddetto Work life balance, il cui obiettivo è la ricerca e il raggiungimento del “bene per tutti”, che si traduce nel miglioramento della qualità della

Questo significa che, per ottenere il benessere aziendale, è necessario approfondire i bisogni di ogni persona, personalizzare le iniziative e assicurarsi che queste siano ugualmente rivolte a ogni tipo di esigenza.

Un’attenzione che si riflette sulla diminuzione dei livelli di ansia e che ha un ritorno per la stessa azienda.

Le persone prive di ansie e preoccupazioni, infatti, sono motivate e animate da un senso di riconoscimento nei confronti delle organizzazioni per le quali operano.

Questo percorso di sviluppo organizzativo determina un miglioramento della percezione che ogni risorsa ha del lavoro nel suo complesso. Miglioramento che opera a più livelli:

  • Sicurezza: le persone sentono di essere valorizzate professionalmente.
  • Appartenenza: ogni persona percepisce di far parte di un gruppo coeso e affiatato.
  • Autostima: si trae forza dal riconoscimento dei risultati propri e del team.
  • Autorealizzazione: il riconoscimento si consolida nel lavoratore “completandolo” come professionista e persona
  • Le persone in azienda non sono più viste come dipendenti e subordinati, ma come partner da affiancare nei progetti di vita.
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